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Iron Butterfly with Pinera & Rhino – Metamorphosis – Atlantic/Repertoire – 1970


Ai non più giovani, il nome degli Iron Butterfly non dovrebbe risuonare come nuovo. Gli Iron Butterfly sono stati uno dei gruppi di Heavy Metal più apprezzati che si costituirono nella West Coast della seconda metà degli anni sessanta.

L’Heavy Rock, psichedelico ed acido, degli Iron Butterfly oggi potrà sembrare datato, ma essi furono il primo gruppo di Hard Rock a cui fu tributato una diffusione radiofonica fino ad allora inedita.

In A Gadda Da Vida’ (nel giardino dell’Eden), il brano epico di ben diciassette minuti che li consacrò nell’olimpo della musica rock, stabilì, negli Stati Uniti, un vero e proprio primato di programmazione radiofonica. Il brano fu scritto dal cantante, organista, e capogruppo Doug Ingle, che, nel 1966 a San Diego, aveva creato la prima incarnazione degli Iron Butterfly con il batterista Ron Bushy.

Iron Butterfly, la farfalla di ferro. “Volevamo un nome che ci rappresentasse musicalmente. Doveva contenere, in modo contestuale, l’essere consistente, leggero, buono, dinamico, versatile ed originale. Per noi, il significato non era soltanto musicale, ma anche il nostro modo di essere insieme nella vita”.

Da San Diego il gruppo si trasferì a Los Angeles, a suonare nei vari club, assicurandosi, dopo poco tempo, un contratto discografico e l’apparizione, in un tour nazionale, a fianco dei Doors e dei Jefferson Airplane. Dopo l’uscita del loro album d’esordio, nel 1968, Jerry Penrod (basso), Darryl DeLoach (voce), and Danny Weis (chitarra) lasciano il gruppo e vengono rimpiazzati dal chitarrista Erik Braunn e dal bassista Lee Dorman.

Con il nuovo assetto, il gruppo registra, nel 1969 (quasi 50, dicesi cinquanta, anni fà!?! ndr.) ‘In A Gadda Da Vida’ che vendette quattro milioni di copie, diventando il primo album a ricevere un disco di platino. L’album rimase oltre un anno nelle classifiche Top Ten delle vendite discografiche (stazionando, comunque, nelle classifiche per ben 140 settimane) e divenne l’album più venduto nella storia della Atco Records.

Una versione più breve di ‘In A Gadda Da Vida’ fu portata su un singolo, aggiungendovi nuove tracce cariche di chitarre, di organo con influenze orientali e con un assolo di batteria di un minuto. Neanche a dirlo, anche questo singolo rimase a lungo nelle classifiche di vendita.
Con il terzo album ‘Ball’, con cui, nel 1969 ricevettero il disco d’oro, inizia il lento declino degli Iron Butterfly.

I dischi singoli pubblicati successivamente, cominciarono ad allontanarsi sempre di più dalle vette delle classifiche. La coesione del gruppo si sfaldò ed Erik Braunn (chitarra) abbandona per essere sostituito da due chitarristi: Mike Pinera (dei Blues Image) e Larry ‘Rhino’ Reinhardt (ex Allman Brothers). Con questa formazione gli Iron Butterfly registrarono ‘Metamorphosis’ che, per quanto ben acclamato dalla critica musicale, vendette ben poco.

Nel 1971, il gruppo si spezzò, e, per quanto formatosi (nel 1975) e riformatosi (negli anni 80), il sole di questi ‘Pionieri dell’Heavy Metal’ era definitivamente tramontato.

E veniamo a me, entrando nel soggettivo. Ogni qual volta io ho sentito parlare di Iron Butterfly, a ruota, in modo automatico, seguiva il titolo ‘In A Gadda Da Vida’. Non ho nulla da ridire sul fascino particolare di questo brano: è veramente un brano epocale, che ha marchiato un tempo e ne ha spalancato nuove frontiere musicali. Nel bene e nel male, quell’epoca ha costituito, in qualità ed in quantità, un vero e proprio spartiacque nella produzione musicale del secolo scorso. Ma permettetemi di dire che, quando provo ad ascoltare il resto della produzione discografica degli Iron Butterfly, per quanto si rimanga in un contesto di una certa qualità, il loro stile musicale, a mio avviso, non si discosta molto da quello di altri gruppi musicali coevi altrettanto talentuosi.

Ma… Metamorphosis è una cosa a parte: è di più, molto di più. La musica metallica, heavy degli album precedenti, per incanto si è trasformata in un canale arroventato di adultità musicale che si spande con la più magica naturalezza.

Metamorphosis è la testimonianza dell’incredibile maturità musicale, accumulata dagli Iron Butterfly nella loro intensa vita artistica. Ancora, la presenza di Mike Pinera e Larry ‘Rhino’ Reinhardt sembra avere apportato, all’espressività del gruppo, la visione di una meta che potremmo definire “una perfetta sintesi della magnificenza ematica del loro universo rock/blues acido“.

Una metamorfosi, appunto, iniziata negli anni settanta e che ancora oggi continua a restituirci l’eco del rinnovamento delle voci di allora.

Recensione di Gaetano Toldonato