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INVITO ALL’ASCOLTO
John Scofield – A go go – Verve – 1998
“E’ difficile assegnare un livello alla mia musica, come il jazz o la fusion. E’ musica strumentale che ha un piede nella tradizione jazz e l’altro nelle tradizioni popolari, particolarmente il rhythm ‘n’ blues. D’altronde i musicisti jazz non vivono in un vacuum dove ascoltano soltanto musica jazz”.
Così esordisce John Scofield, chitarrista jazz di veterana esperienza, dopo aver sviluppato una formidabile carriera come sideman e come leader di gruppi musicali. Nella sua esperienza vi è una lunga ricerca sugli aspetti a lui più congeniali del jazz, blues, rock e country, con cui ha ormai sviluppato un suo stile personale che è incompromettentemente originale.
Nato nell’Ohio nel 1951, lo Scofield giovane metabolizzò suoni e stili di ogni genere, dai Beatles a John Coltrane. Studiò alla Berklee School of Music e, nel 1974, iniziò a suonare con Gerry Mulligan, George Duke, Billy Cobham. Il suo eclettismo musicale esplose subito in un successo che lo vide collaborare in diverse configurazioni musicali.
Scofield ha registrato, come leader, oltre una cinquantina di dischi acclamati universalmente dalla critica. Queste registrazioni, che sono ormai divenute dei classici, includono collaborazioni con altri giganti artistici come Pat Metheny, Bill Frisell, Joe Lovano, e l’ultimo Eddie Harris. In qualità di ospite di rilievo, ha condiviso le straordinarie sonorità della sua chitarra con talenti come Herbie Hancock, Chick Corea, Joe Henderson e McCoy Tyner.
Nonostante la sua artisticità (e la sua incredibile bravura chitarristica) si sia ispirata a grandi maestri del Jazz (Jim Hall, Freddie Green, Wes Montgomery) e del Blues (Otis Rush, B.B. King, Buddy Guy, Albert King), nel 1998 John Scofield pubblica un disco che ci spara indietro nelle atmosfere funky degli anni ottanta. Ad accompagnare il chitarrista, grande in questo sincopato summit, ritroviamo i migliori protagonisti della scena neo-funky: Billy Martin, John Medesky e Chris Wood.
Con questa incisione Scofield dichiara un particolare amore per la musica groove-oriented e si riconduce ai suoi primi pensieri cognitivi del concetto di “ritmo”. Come per un miracolo alchemico, sin dalle prime note la sinergia espressiva del gruppo diviene una galassia compatta, dove ogni musicista, stellare di per sé – e ancor più nell’insieme – raggiunge mete di un’espressività imbattibile.
A Go Go è una straordinaria emozione di musica graffiante, sensuale, vitale, travolgente, con il giusto equilibrio tra un lirismo razionale e una orlatura seghettata. La chitarra di Scofield è pungente, dissacrante, distorta. L’Hammond B3 di John Medesky è il desiderio divenuto realtà, un bicchiere di voglia di trasgressione bevuto a sorsoni, l’emozione pura a fior di pelle.
E non provate a star seduti mentre lo ascoltate: non ci riuscirete. Magicamente funky!
Recensione di Gaetano Toldonato
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