La Deflagrante Esplosione del Virus Silenzioso

La Deflagrante Esplosione del Virus Silenzioso

24 Marzo 2020.

Scendo per strada per andare dal giornalaio. Che strano. Che senso di strana stranezza a camminare. Quante volte sono già passato di qua, eppure mi sembra di passarci per la prima volta. Il silenzio: c’è uno sconosciuto silenzio, fatto di suoni, rumori lontani, attutiti nella distanza.

C. Regina Margherita angolo V. Livorno – 24.03.2020 ore 8.30 – foto di Luciano Vivirito

Questa strada che di solito è un alveare di passanti, di aria mista a gas di scarico, di stridori di gomme e di clacson impazienti, oggi è deserta, abbandonata anche dalle ombre.

Mi fermo. Mi guardo intorno. Scenario di una Torino di quanti decenni fa? Provo a pensare che non ci siano nemmeno le auto parcheggiate: in che epoca sono? Cento, duecento anni fa. Era questa la voce di Torino a quel tempo? Una Torino non appestata dall’invasione delle auto.

Pare un regalo, una città nuova, o, meglio, una città che si è ripresa la sua naturale quiete, offrendo le sue vie, i suoi palazzi, i suoi cortili, alla piacevolezza di uno sguardo che può indugiare, senza fretta, senza dover farsi da parte di un “avanti il prossimo”.

Passo dopo passo mi ritrovo davanti al portone di casa: suono. Dico ad Elisa di scendere giù. In quei pochi minuti faccio fatica a ritornare nel 2020.

Elisa è un medico, amata ed attesa dai suoi pazienti che non può tralasciare, nemmeno in questa impensabile dilagante pandemia.

Otto minuti e siamo lì da loro.